CALCIO. MOURINHO: A ROMA CONTENTO, MAI LITIGATO CON CLUB PER MERCATO.

“MI PIACEREBBE LOTTARE PER ALTRI OBIETTIVI, QUI È DIVERSO” (DIRE) Roma, 12 dic. – “Mi piacerebbe lottare per altri obiettivi, ma sono molto contento di stare nella Roma, un progetto diverso da quello a cui sono abituato nella mia carriera”. A Roma Mourinho fa la parte dell’uomo semplice, che si adegua, dopo i fasti di una carriera vincente. Nella conferenza stampa alla vigilia del match con lo Spezia, Mou parla di mercato e di ambizioni: “Io non sono dispiaciuto per il nostro mercato estivo perché è stato un mercato di reazione ai nostri problemi. Non è stato un non volermi dare un centrocampista, come io avevo specificato, ma non abbiamo litigato perché la proprietà o il direttore non voleva. Il nostro è stato un mercato reattivo e per questa ragione, non abbiamo potuto avere tutto è una cosa che ovviamente mi dispiace perché voglio avere sempre la miglior rosa possibile per competere per delle cose più importanti. La prima verità è però che io dall’inizio ho capito le difficoltà, se a gennaio sarà possibile fare qualcosa è quello che tutti noi vogliamo ma qualcosa non è un investimento pazzesco grosso o anche simile a un possibile investimento in finestre di mercato d’estate. A gennaio sarà un mercato per dare un pò più di equilibrio e in questo senso una volta in più siamo tutti e tre, proprietà direttore e allenatore sulla stessa linea, non c’è divergenza di opinione. Vediamo se con le mie idee e le possibilità possiamo fare qualcosa perché ovviamente per questa seconda parte di stagione è ancora più importante”. “Se tu guardi adesso alla nostra rosa ti spaventi un pò perché ci sono Pellegrini, Spinazzola, El Shaarawy e tanti altri. Però non è una situazione normale con cinque o sei giocatori fuori, con due o tre la squadra resta equilibrata. Ci sono due o tre posizioni dove abbiamo bisogno di imparare un po’ ma in questo momento abbiamo tre partite da giocare prima di gennaio e cercheremo di fare il meglio possibile in queste tre partite”.

“Nei primi sei mesi di un progetto lungo quello che mi dispiace è l’emergenza e le situazioni che non ti aspetti invece di costruire – continua Mourinho – e dare solidità ad una rosa andiamo ogni settimana a aggiustare le funzioni delle emergenze che abbiamo. A me piacerebbe quello che piacerebbe a ogni allenatore avere un gruppo che non ha mai infortuni o cartellini dove tu possa costruire. In queste settimane saltiamo sempre di modulo o comunque abbiamo dinamiche diverse, se giochi a tre è una dinamica diversa per il centrocampo lo stesso cambia se giochi a cinque. Non si dà solidità ad una costruzione perché c’è sempre qualche emergenza in funzione dei giocatori che hai, è più difficile però parliamo di questo perché tu fai la domanda se non la fai neanche dico nulla perché non ne vale la pena piangere tanto, abbiamo ancora tre partite prima del riposo e dopo penso gente come Pellegrini o Perez torneranno per gennaio”. Come si fa a migliorare l’aspetto mentale di chi gioca meno? “Dipende dal profilo del giocatore. Se sono giovani o senza esperienza quello che si deve fare è lavorare e aspettare. Solo l’esperienza ti può aiutare. Se il giocatore invece è esperto e pensa che deve essere titolare è un profilo diverso. Contro l’Inter avevamo 8 giocatori in panchina con meno di 21 anni, giocatori che lo scorso anno giocavano n Primavera, come Bove. Qui la Primavera è un campionato di livello molto basso che non ti prepara per giocare in prima squadra. Ad esempio a Sofia il modo in cui Darboe va in contrasto nel finale non è mancanza di qualità ma di esperienza. Non posso avere in panchina Vidal, Lautaro, Correa o Darmian, questa è una realtà diversa e mi fa piacere lavorare con loro e farli crescere. Non è una critica, è la realtà. Con i giovani si deve lavorare e aspettare che il tempo passi, accettando gli errori. Puoi pagare in termini di risultato, però è così”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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