TURISMO. ENIT: PRIMA VOLTA DELL’ITALIA AL QTM QATAR TRAVEL MART.
I qatarioti spendono circa 30 milioni di euro in Italia (47% della spesa per motivi di vacanza). A interessarli soprattutto la vacanza culturale (44,6% della spesa). Se vengono per motivi di lavoro, il 16% della spesa totale è destinata alle fiere. La maggior parte della spesa appartiene alla classe d’età tra 25 e 34 anni (53,8%). I viaggiatori del Qatar prediligono il centro Italia soprattutto Lazio e Toscana (dove investono oltre 16 milioni di euro ossia il 55% della spesa totale) e il nord Ovest dove prediligono principalmente la Lombardia (38,3% della spesa). Roma, Milano, Venezia e Firenze le città più ricercate su Google dai viaggiatori del Qatar alla ricerca di alloggi. Portofino, Como e Rimini tra le località-gioiello predilette così come le zone dei grandi laghi. Le ricerche provengono soprattutto da una delle municipalità del Qatar, Ad-Dawhah, con quasi un milione di abitanti. I principali Paesi del Medioriente in generale (Dubai, Arabia Saudita e Qatar) superano i 370 milioni di euro di spesa per i viaggi di svago in Italia soprattutto a Roma e Milano. Le città d’arte italiane sono al centro degli interessi del mondo arabo, che ha una predilezione per l’alloggio in hotel nell’80% dei casi. “L’Italia punta a conquistare gli oltre 2 milioni di abitanti del Qatar- spiega il presidente Enit Giorgio Palmucci- Il Bel Paese sta diventando una delle mete amate dal turismo arabo. Soprattutto Milano, città prediletta, che per questo è in prima linea per migliorare l’accoglienza di questa tipologia di turismo. Un potenziale enorme ma ancora da approfondire, un target per il quale va calibrata al meglio l’offerta sia a livello di ospitalità sia di food&beverage, assecondando le esigenze di una clientela attenta e con necessità specifiche dal cibo halal al tappetino per la preghiera a disposizione nelle camere e tenendo anche conto delle famiglie allargate e che spesso viaggiano con personale di servizio e che quindi necessitano di stanze comunicanti o suite”, conclude Palmucci.
Agenzia DiRE www.dire.it