Salta l’intesa sul ddl Zan, Italia Viva attacca il Pd. Casellati: “Sì al voto segreto”.

il capogruppo di Italia Viva attacca il Pd: “Parole di Letta operazione di facciata”.

ROMA – Fallito l’ultimo tentativo di mediazione sul Ddl Zan, il testo arriva nell’aula del Senato tra le polemiche. A puntare il dito è Italia Viva che accusa il Partito Democratico di aver aperto solo a parole ad un’intesa con le forze di centrodestra. E intanto la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha dichiarato ammissibili le richieste di voto segreto presentate da Lega e Fdi e ha accettato la richiesta del non passaggio all’esame degli articoli del ddl Zan, la cosiddetta ‘tagliola’, in base al Regolamento e in base ai precedenti. I senatori dovranno quindi votare l’intero testo a scrutinio segreto.

FARAONE: APERTURA PD OPERAZIONE DI FACCIATA

Noi voteremo il ddl Zan come sempre, peccato per la mancata intesa: siamo molto preoccupati che con il voto segreto la legge sia bocciata, sarebbe un disastro. Andare in Aula così al buio è un terno al lotto che mi sarei risparmiato , mi sarei aspettato coerenza tra le dichiarazioni di Letta di domenica sera, ricordo che aveva detto ‘lavoriamo all’intesa’, e l’atteggiamento di ieri delle forze che in teoria sostengono questa legge: non c’è stata la volontà di un passaggio nel merito del provvedimento”. Così il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone a Radio 24.

Quella di ieri si è rivelata solo un’operazione di facciata: non c’era intenzione di discutere nel merito degli articoli della legge, era solo un muro contro muro. Ed ora siamo fermi come prima. Rischiamo di continuare a non avere una legge che tutela le vittime di violenza omotransfobica. Ci sono partiti che non la vogliono. Noi di Italia Viva continueremo a batterci per tenere il provvedimento in Aula ma ci sono tanti malpancisti in tutti i gruppi: dal M5S al Pd ma anche al contrario nelle destre, bisogna vedere cosa faranno i singoli senatori con il voto segreto. Ci si assume grande responsabilità, speriamo bene”, conclude Faraone.

NOBILI (IV): INTERESSI BOTTEGA PD-M5S PREVALGONO SU DIRITTI PERSONE

È davvero amaro veder prevalere la propaganda e l’interesse di bottega sulla pelle dei diritti delle persone e di chi aspetta delle risposte”. Lo scrive su Facebook Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, a proposito del Ddl Zan.

“Dopo mesi di insulti – continua – solo domenica il segretario del PD Letta ha finalmente sposato la linea di Matteo Renzi e Italia Viva per poche circostanziate modifiche del Ddl Zan, condivise da tutti, che garantissero l’approvazione della legge. Sembrava che finalmente fosse prevalso il senso della responsabilità e – accantonando l’amarezza per mesi di attacchi scomposti – ci siamo subito messi a disposizione per ottenere il risultato di un ulteriore avanzamento nei diritti. Invece ieri abbiamo assistito all’ennesima giravolta, l’ennesimo irrigidimento di PD e M5S, che rischia oggi di affossare il provvedimento”.

Italia Viva farà la sua parte, in un gioco scelto da altri che rischia di compromettere tutto. Chi si assume la responsabilità di un pericolo simile, ne risponderà di fronte a chi aspetta una legge per essere tutelati”, conclude.

RONZULLI (FI): MAI CONCESSO CONFRONTO, 6 MESI BUTTATI PER COLPA DEL PD

“Sulla legge Zan abbiamo chiesto un confronto da quando questa legge è arrivata in Senato, un dialogo che non ci è mai stato concesso. Ci hanno fatto perdere 6 mesi per una prova di forza che al Partito democratico evidentemente serviva per piantare una bandierina ideologica e per fare una campagna elettorale per le Amministrative. Abbiamo proposto subito, mesi fa, un testo alternativo di Forza Italia, Lega e Fdi: lo abbiamo fatto proprio per ribadire che non è vero che siamo contrari a una legge contro l’omotransfobia tout court, ma che vogliamo una buona legge, equilibrata. Questo testo, purtroppo, non lo è. Lo riconoscono negli stessi partiti di centrosinistra. Se oggi, come credo, la legge Zan dovesse essere affossata, la responsabilità di avere buttato tutto questo tempo sarà dei promotori e del Pd, col suo segretario Enrico Letta in primis”. Così Licia Ronzulli, vice presidente dei senatori di Forza Italia e responsabile per i rapporti con gli alleati, intervistata a “Radio anch’io” su Radio Rai 1.

PILLON: DISCRIMINAZIONE AL CONTRARIO NEI CONFRONTI DELLE DONNE

“Questa legge usa come foglia di fico cause giuste per imporre una ideologia che andrà a sostituire il sesso con genere, orientamento sessuale e identità di genere anche autopercepita”. Così il senatore della Lega Simone Pillon, questa mattina davanti Palazzo Madama ad un presidio di opposizione dell’ Associazione Family Day e di Pro Vita e Famiglia al ddl Zan, in discussione oggi al Senato.

“In alcuni Paesi dove questo già succede – sottolinea Pillon – abbiamo maschi che partecipano a competizioni femminili e ovviamente vincono. Dov’è la parità di genere se permettiamo che un maschio, semplicemente perchè si autopercepisce femmina, possa mietere allori in competizioni femminili? C’è un enorme problema di discriminazione al contrario”, conclude Pillon.

APPELLO ARCIGAY AL SENATO: NON BUTTATE AL MACERO LA LEGGE

“Oggi senatori e senatrici sono chiamati a votare sul non passaggio alla discussione in Aula della legge contro l’omotransfobia. Una votazione che deciderà della vita o della morte della legge. Per questo rivolgiamo un appello, in primis alle forze politiche che hanno approvato l’attuale testo alla Camera, cioè Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali, affinchè votino compatte per consentire alla legge di proseguire il suo percorso in aula”. Così Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay.

“Il medesimo appello va anche alle forze politiche cha hanno un approccio critico al testo della legge, perchè il percorso di una legge che impatta sulla vita di milioni di persone non può e non deve concludersi senza che l’aula di Palazzo Madama abbia avuto modi di confrontarsi nel merito dei contenuti. A prescindere dalla posizioni dei singoli partiti sui vari articoli del testo, sarebbe oltremodo indegno che il Parlamento nel 2021 non riuscisse neppure a discutere un testo per la prevenzione e il contrasto della violenza e delle discriminazioni, utilizzando un trucco procedurale per sfuggire al confronto e al dibattito innanzi a tutto il Paese”, termina Piazzoni.

PARRIN (PD): CASELLATI NON CONCEDA VOTO SEGRETO SULLA ‘TAGLIOLA’

“Rivolgo un appello alla Presidente Casellati. Ritengo che non dovrebbe concedere il voto segreto sul non passaggio agli articoli per il Ddl Zan, la cosiddetta tagliola architettata dai nemici del provvedimento che sperano nella conta al buio per raggiungere i loro deprecabili obiettivi. Oltre che ragioni politiche sussistono valide ragioni regolamentari per negarlo. La prima delle quali è che siamo di fronte ad un voto di procedura che potrebbe uccidere la legge nel suo complesso, non ad un voto di merito su un emendamento che ne modifica una parte. È infatti evidente che all’interno del ddl nel suo complesso non prevale la materia di cui agli articoli 13-32 della Costituzione”. Così il senatore del Pd Dario Parrini, presidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.

“Peraltro negare oggi il voto segreto sulla tagliola – aggiunge il senatore – non precluderebbe la possibilità di concederlo in seguito, sempre a termini di regolamento, su voti di merito come quelli ricordati. La Presidente Casellati è chiamata a seguire una scelta di equità e di giustiizia. E questa non può che essere nel senso di bocciare la richiesta di voto segreto”.

MIRABELLI (PD): RIVENDICO NOSTRE SCELTE PER LEGGE DI CIVILTÀ

Ho sentito un dibattito che ha parlato spesso di cose che non c’entrano niente con il ddl Zan. Ho sentito tante cose dette a prescindere dal contenuto. Questa legge ha un obiettivo, tutelare le persone che sono più esposte alle discriminazioni per la loro condizione e per le loro scelte di vita. Il ddl Zan serve a non lasciare sole queste persone, serve a riconoscere che queste persone hanno un diritto pieno di cittadinanza. E’ una legge che parla di diritti e di liberta. Questo è il testo approvato alla Camera dei deputati da una larga maggioranza. Un legge che abbiamo sottratto, insieme ad altri gruppi politici, all’ostruzionismo. Non è una colpa, come dice Ostellari, e rivendico il diritto di portare in aula questa legge che sarebbe stata ancora in commissione a subire giochetti per rimandarla. Non prendiamoci in giro. Tre mesi per candalerizzarla, 170 audizioni. Questa legge non la volevano tutti e non so se la vogliono tutti”. Così il senatore del Pd Franco Mirabelli nel suo intervento in aula.

“E’ una legge imperfetta, certo. Lavoriamoci. Ma non possiamo tornare indietro. Se modifiche ci devono essere non possono togliere a qualcuno le tutele e i diritti che la legge oggi riconosce, bisogna dire con chiarezza che lo Stato sta dalla parte delle persone più deboli. Oggi si sceglie se andare avanti sul percorso per dare una legge di civiltà al paese o se affossare questa possibilità “, ha concluso Mirabelli. 

Agenzia DiRE  www.dire.it

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