Infermieri nel Pnrr, Fnopi chiede “massima attenzione”.

Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale delle professioni infermieristiche, evidenzia come i modelli organizzativi e le innovazioni di questo anno e mezzo vadano consolidate.

BOLOGNA – “Vogliamo premiare queste esperienze, affinché diventino attività consolidate e strutturate all’interno del nostro sistema sociosanitario. Del resto, sono attività coerenti con le indicazioni del Pnrr dove la casa è indicata come ‘luogo primario di cura e assistenza‘. Vogliamo raccogliere queste buone pratiche in tutto il territorio nazionale, per confezionare poi un documento-reportage da consegnare alle istituzioni che stanno discutendo del Pnrr”. È la ‘missione’ della Fnopi, Federazione nazionale delle professioni infermieristiche, scandita oggi dalla sua presidente Barbara Mangiacavalli, direttrice sociosanitaria dell’Asst Nord Milano. Il programma viene rilanciato oggi alla piazza dei Colori di Bologna, al centro di una best practice anti-fragilità del sistema cittadino e dove si tiene la terza tappa del congresso “itinerante” della Federazione (si prediligono i luoghi all’aperto in scia all’emergenza sanitaria).

Evidenzia aprendo i lavori Mangiacavalli: “Abbiamo 102 Ordini provinciali e interprovinciali, una rete capillare, e oltre 450.000 infermieri e infermieri pediatrici che in questo anno e mezzo, più e meglio del solito, si sono dedicati ai più fragili, alla prossimità e alla territorialità. I modelli organizzativi e le innovazioni camminano sulle gambe dei professionisti: chiediamo quindi massima attenzione alle competenze degli infermieri, dentro al piano nazionale“.

E se nell’ultimo anno e mezzo, ma soprattutto all’inizio della pandemia, “ci hanno chiamato eroi, questa è una retorica che comprendiamo ma che non condividiamo, perché noi infermieri siamo dei professionisti. In questo anno e mezzo, più che mai, siamo stati vicini alle persone, del resto lo abbiamo scritto nel nostro Codice deontologico che il tempo di relazione è ‘un tempo di cura’. Lo abbiamo sempre fatto, anche se in questo anno e mezzo è diventato tutto più visibile“.

In tutto questo non si può non parlare di Emilia-Romagna, rete territoriale che sia spicca sia in generale sia nello stesso Nord-Est. “L’Emilia-Romagna– riconosce la presidente Fnopi- è una delle regioni più avanzate, dal punto di vista della rete territoriale e della prossimità. Qui sono partiti da molti anni le Case della salute, sulla linea delle Case di comunità del Pnrr: questa regione è avanti, su queste iniziative, e confidiamo possa continuare così. Anche mostrando concretamente nei fatti- è il riferimento di Mangiacavalli alla riforma sanitaria in atto in Regione- quello che ha annunciato per la nostra professione”, anche sulla direzione assistenziale nelle Ausl che tocca gli infermieri.

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