AEROPORTO A FROSINONE, LEGAMBIENTE: IDEA SBAGLIATA NEL MOMENTO SBAGLIATO E NEL POSTO SBAGLIATO.

Frosinone, 09/07/2021
È notizia di qualche mese fa che la Francia si appresta a mettere al bando i voli a corto raggio laddove è disponibile un’alternativa in treno. Parallelamente, in tutta Europa si assiste a un rinnovato interesse, in un’ottica di sostenibilità ambientale, nel ripristino dei treni notturni e a lunga percorrenza a scapito del trasporto aereo.
La combinazione fra il crollo degli spostamenti – causato dalla crisi pandemica e dal massiccio ricorso alle riunioni da remoto – e la diffusa consapevolezza degli elevati livelli emissivi del trasporto aereo sta conducendo ad un sensibile ridimensionamento del settore dell’aviazione civile, che è illusorio pensare possa essere transitorio. Un ulteriore contributo in tal senso deriverà dalla progressiva riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi e dall’aumento della tassazione sul cherosene, inevitabile in un’ottica di abbattimento delle emissioni di gas serra per uno dei settori in cui la decarbonizzazione è più difficile da attuare.
In un tale scenario, troviamo sconcertante che ancora oggi qualcuno possa riproporre un’idea superata di sviluppo del territorio avallando la creazione di un nuovo scalo aeroportuale di provincia. La nostra opposizione a questo folle progetto è totale e senza appello: si tratta, per dirla con la massima chiarezza, dell’idea sbagliata nel momento sbagliato e nel posto sbagliato. Nessuna delle motivazioni addotte dai proponenti dell’aeroporto di Roma-Frosinone sta in piedi. In primo luogo, per quanto detto sopra, anche un bambino capirebbe che si tratta di un progetto destinato a naufragare miseramente ancora prima che sia reso operativo. Peraltro, la pesante crisi degli aeroporti regionali (si veda ad esempio il flop clamoroso del nuovo scalo di Salerno) è iniziata già in tempi non sospetti nei quali il settore dei voli low-cost era in grande espansione; non si vede dunque perché le cose oggi dovrebbero andare diversamente a Frosinone.
Soprattutto, un nuovo aeroporto che va ad aggiungersi a quelli già operativi nel Lazio darebbe luogo, nella malaugurata ipotesi che gli obiettivi di crescita del traffico aereo dei proponenti siano raggiunti, ad una infrastruttura del tutto incompatibile con le politiche climatiche dell’UE e con i target di riduzione delle emissioni di CO2. L’emergenza ecologica in atto, la destabilizzazione dei sistemi climatici a cui stiamo assistendo con crescente sgomento semplicemente non consentono che si possa derogare da politiche che mettano al primo posto una radicale trasformazione dell’economia a tutti i livelli e un azzeramento il più rapido possibile delle emissioni di gas serra.
Ma l’idea di uno scalo aeroportuale, con i suoi inevitabili corollari di pesante consumo di suolo, impatto acustico e inquinamento atmosferico, si configura anche come un vero e proprio insulto a un territorio quale è la Valle del Sacco martoriato da decenni di immissione incontrollata di veleni di ogni tipo nelle matrici ambientali, territorio che attende da tempo le necessarie bonifiche, purtroppo ancora al palo.
Nessuna considerazione basata sull’incremento dei livelli occupazionali o sulle ricadute positive
nell’economia locale (peraltro tutte da dimostrare) può mai controbilanciare gli impatti pesantissimi
sull’ambiente di un’opera insensata, anacronistica e scellerata.
Chiediamo con forza alle istituzioni locali, in primis al Presidente della Provincia, al Sindaco di Frosinone, ai parlamentari e consiglieri regionali eletti in Ciociaria, di opporsi esplicitamente e fermamente a questo progetto, senza ambiguità né tentennamenti. Chiediamo a chiunque abbia responsabilità politiche di ascoltare le voci che si levano da una terra che non ha certo bisogno di nuovi folli progetti ostinatamente ancorati a un passato fallimentare.

 

Stefano Ceccarelli
Presidente
Circolo Legambiente “Il Cigno” di Frosinone APS

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