CALCIO. EURO 2020, LA CRONISTA UCRAINA: A ROMA GIOCHIAMO IN CASA.

KUDRYK ALLA ‘DIRE’: 20MILA RESIDENTI NEL LAZIO, ALTRO CHE INGLESI (DIRE) Roma, 2 lug. – Una “favola europea”, tanto più bella quanto inattesa. Ma anche un’occasione per l’Ucraina di stare sotto i riflettori “in modo positivo”, lontana “dal conflitto con la Russia, la povertà e la corruzione” che spesso la accompagnano sui media italiani. Secondo la giornalista ucraina Natalya Kudryk, in Italia da oltre 15 anni, c’è anche questo nella partita che la nazionale allenata da Andry Shevchenko disputerà domani a Roma contro l’Inghilterra per i quarti di finale degli Europei di calcio 2020. “E’ una partita storica, perché è la prima volta che la nostra nazionale arriva così in alto in questa competizione”, dice la cronista, corrispondente a Roma di Radio Svoboda. Per gli ucraini residenti in Italia, circa 230mila, quinta comunità straniera più rappresentata stando al dossier sull’immigrazione appena pubblicato da Idos, è un momento che si vive “con grande entusiasmo e voglia di partecipare”, evidenzia Kudryk, convinta che quella dell’Olimpico sarà una vera “festa sportiva”. “Sono tutti molto emozionati per la Nazionale ma soprattutto per il proprio Paese, con le zone orientali martoriate da sette anni da un conflitto con la Russia” dice la cronista. Il riferimento è all’intervento delle forze armate di Mosca che nel 2014 portò all’annessione della Crimea e alla creazione di due repubbliche indipendenti non riconosciute dalla comunità internazionale, quelle di Donbass e Lugansk. Secondo Kudryk, è necessario ricordare che “la guerra non è congelata ma ancora viva”, con “migliaia di sfollati interni che si sono mossi dalla regioni orientali epicentro delle ostilità e sono rimasti entro i confini ucraini”. Nelle scorse settimane, ricorda la giornalista, nativa della capitale Kiev, “manovre poco chiare al confine da parte di Mosca avevano fatto pensare alla possibilità di una riapertura della fase acuta del conflitto” per adesso “scongiurata”, nonostante “soldati ucraini continuino a perdere la vita lungo il fronte”.

Domani a Roma però, almeno per 90 o 120 minuti, e magari chissà pure ai rigori, si penserà al calcio. “Abbiamo battuto agli ottavi la Svezia in modo inaspettato e siamo a un punto dove non ci aspettavamo di essere”, dice Kudryk ripercorrendo il cammino degli uomini di Shevchenko. I gialloblù, allenati dall’ex stella del Milan e Pallone d’oro 2004, si sono qualificati alla fase a scontri diretti come terzi nel gruppo C con l’Olanda e l’Austria, poi eliminata dall’Italia. “I giocatori in conferenza stampa non si sono però detti soddisfatti o paghi- sottolinea la cronista- e hanno ribadito tutta la loro voglia di andare avanti”. Proseguire nel cammino europeo quindi, anche con la consapevolezza, che diventa “stimolo per fare meglio”, dice Kudryk, “che la stampa internazionale e quella italiana dedicheranno sempre più spazio alla compagine inglese”. A tenere banco sui giornali in questi giorni, più che il calcio sono le questioni legate ai viaggi dei tifosi, le quarantene e le misure per arginare il Covid-19, mentre la variante Delta del virus torna a spaventare l’Europa e la Gran Bretagna in primis. “I tifosi ucraini semplicemente non potranno viaggiare verso l’Italia”, riferisce la giornalista. “I tanti già residenti nel Paese o nel Lazio – solo loro sono più di 20mila – potranno cercare di comprare un biglietto, ora che i prezzi iniziano a scendere un po’”. L’idea è quella comunque di esserci, ribadisce Kudryk, e far sentire tutto il proprio sostegno: “So che la comunità di Roma sta attendendo il lasciapassare della Questura per poter raggiungere lo stadio tutti insieme, con un piccolo corteo; vedremo…”

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