O trovi una casa di 80 metri quadri, o ti portiamo via tuo figlio.

«O trovi una casa di 80 metri quadri, o
ti portiamo via tuo figlio»

– Vuoi il Reddito di Cittadinanza?
Porta il certificato del Centro di Salute Mentale – 

Terra di zagare e limoni. Di arancine, fichi d’india e accoglienza. Ciò che stride è il contrasto con il castigo della povertà perpetrato attraverso la sottile e macabra Filiera Psichiatrica.

O trovi una casa di 80 metri quadri o ti portiamo via tuo figlio”, si sente apostrofare Maria [nome di fantasia].
O firmi una dichiarazione in cui ammetti di essere indigente o ti togliamo il Reddito di Cittadinanza. “E se ti togliamo il Reddito di Cittadinanza” – la catena del ricatto non è ancora finita – “sarai ancora più povera; talmente povera che dovremo proprio portarti via tuo figlio”.

A Maria e Giovanni è già stato allontanato il primo figlio.

Maria aspetta un altro bambino e non si sente benissimo; Giovanni lavora tutto il giorno. Ha più mestieri, per racimolare piccole ma importanti cifre per il sostentamento della sua famiglia.

La madre di Maria, allora, ha deciso di ospitarli; come si è sempre fatto e come ci auguriamo si continuerà sempre a fare: le mamme ospitano i giovani figli appena sposati, proprio per consentir loro inizialmente di mettere da parte le somme necessarie per costruire, passo passo, la propria autonomia.

Ma in questo caso, a Maria viene detto, dal Servizio Territoriale che la sta “seguendo”, che quella pratica proprio non va bene. Lei ha un Reddito di Cittadinanza; ma non può percepirlo se sua madre la ospita in casa sua.

Ecco cosa succede, dunque, e lo ripetiamo perché sia chiaro:
– se non si rende autonoma dalla madre (una brava persona, impiegata, rispettata da tutti), trovando una casa costosa (si evidenzia la metratura minima: 80 metri quadrati) le portano via anche questo figlio e le tolgono il Reddito di Cittadinanza;
– ma se perde il Reddito di Cittadinanza, diventa in ogni caso troppo povera – lei e il marito – e quindi le portano via anche questo figlio.

Maria non può vincere.

E, dal momento che protesta e non comprende dove sia “l’aiuto” che con suo marito aveva chiesto ai Servizi, viene indirizzata al Centro di Salute Mentale, dove qualcuno indagherà su di lei per operare una valutazione. In tale sede, tutto potrebbe accadere. Si potrebbe valutare che Maria, ad esempio, abbia un deficit cognitivo tanto importante da rappresentare una patologia. La si potrebbe improvvisamente giudicare tanto deficitaria, dunque, da non poter svolgere le funzioni materne?

È già successo in tanti casi. Casi in cui – per via di una certa “tendenza” – se i genitori hanno un deficit cognitivo, non sono giudicati idonei.

La casa va trovata di 80 metri quadri e nel giro di 30 giorni. “Altrimenti anche l’altro bambino ve lo scordate”.
Giovanni si sente impotente: “Voi non ci state aiutando”, protesta affranto. “Ci state mettendo in trappola”.
Se non firmate, vi conciamo per le feste”, sentenzia a chiudere il funzionario che avrebbe dovuto “seguirli”.

Una brutta storia italiana. La Filiera Psichiatrica in azione: una piovra dai mille tentacoli, basata sulla compravendita dei bambini per nutrire i nuovi manicomi evocati – soprattutto in queste ore, in cui si devono destinare somme importanti derivanti dal PNRR – a più voci.

Delitti autorizzati nel nome dell’aiuto.

Ma chi li perpetra deve avere – ed ha – un problema: NOI CI SIAMO!

Vincenza Palmieri

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