Altre quattro regioni in zona bianca da lunedì: Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto.

Lunedì è anche il giorno in cui il coprifuoco slitterà di un’ora in tutta Italia: a casa entro mezzanotte.

Di Carlotta Di Santo e Chiara Organtini

ROMA – Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto passano in zona bianca. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da lunedì 7 giugno. Le quattro regioni si aggiungono a Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, che sono nella zona con meno restrizioni già da lunedì scorso. Sempre il 7 giugno, in tutta Italia il coprifuoco slitterà di un’ora: tutti a casa entro mezzanotte. La regola non vale ovviamente per le regioni in zona bianca: in questo caso il coprifuoco decade. Chi invece è ancora in zona gialla dovrà attendere il 21 giugno per dire addio alle restrizioni sugli orari di rientro.

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REZZA: “SIAMO IN UN CIRCOLO VIRTUOSO, OTTIMISTI PER L’ESTATE”

“Si è instaurato un circolo virtuoso tra bassa trasmissibilità e vaccinazione e possiamo quindi guardare con un certo ottimismo all’estate”. A dirlo è il direttore generale delle prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, intervenendo nella consueta conferenza stampa della cabina di regia. “Abbiamo una diminuzione della trasmissione, dei ricoveri sia in area medica che intensiva e tende a diminuire la mortalità: questo è il risultato di due fattori, la riduzione della trasmissibilità e la vaccinazione, che sta dando i suoi effetti. Una delle domande fondamentali è – si autointerroga Rezza – come mai, anche se con le riaperture, i nuovi casi tendono a diminuire. Una delle risposte da aggiungere è che ci sono state settimane in cui abbiamo condotto interventi importanti di riduzione della trasmissione ed in questo momento c’è stata una diluzione dei casi, con la probabilità di incontrare una persona infetta che è diminuita. È un circolo virtuoso. L’effetto trainante della vaccinazione sulla trasmissione lo vedremo più avanti, per ora è ancora poco, quando avremo i dati delle persone più giovani vaccinate potremmo allora valutare l’effetto, perché sono loro a portare avanti la trasmissione del virus. Se dobbiamo temere una recrudescenza, direi che serve mantenere alto il livello di attenzione, pensando a quanto sta succedendo in Inghilterra, dove la variante indiana sta sostituendo la variante inglese, che già aveva dimostrato di avere una capacità infettiva elevata. La variante indiana sembra mostrare una capacità di trasmissibilità ancora più alta: nel Regno Unito ci sono oggi 5000 casi mentre da noi siamo sotto i 2-3000 casi. Questo perché è stata fatta una scelta di procedere subito massivamente con la prima dose. Non dobbiamo quindi cambiare i nostri comportamenti di precauzione, possiamo però guardare con un certo ottimismo la situazione”, conclude Rezza.

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“MIOCARDITI NEI GIOVANI VACCINATI? ANCORA POCHI I DATI”

“È stato segnalato qualche caso di miocardite, apparentemente lievi e che si risolvono in poche settimane, tra i giovani tra i 16 e i 20 anni negli Stati Uniti, sottoposti al vaccino Pfizer. Quello che si sta cercando di valutare è l’eccesso di miocarditi in questa fascia di età, soprattutto nei ragazzi di sesso maschile“. Lo afferma Gianni Rezza, dg della prevenzione del ministero della Salute, nella conferenza stampa della cabina di regia sul monitoraggio dell’epidemia da Covid-19. “Al momento non ci sono dati significativi e qualcuno sostiene che poiché i giovani non incorrono in una malattia seria, forse non vale la pena vaccinarli. Ma prima di esprimere un giudizio definitivo su questo, tenuto conto che spesso sono i giovani a trainare l’epidemia, direi di attendere dati più completi”, conclude Rezza.

BRUSAFERRO: “PER LA PRIMA VOLTA NELLA CARTINA DELL’ITALIA EMERGE IL BIANCO”

“Per la prima volta il bianco emerge in modo significativo dalla mappa nazionale”. Lo dichiara Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e coordinatore del Cts, presentando i dati della cabina di regia sul monitoraggio da Covid-19. “Il quadro epidemiologico europeo è ancora in miglioramento, ma con Paesi che hanno circolazione del virus più elevato rispetto alla situazione italiana. Il dato nazionale mostra una curva ancora in decrescita. Per la prima volta mi soffermo sulla mappa italiana: si cominciano a vedere zone bianche, mostrando che i casi sono in diminuzione”, spiega Brusaferro. Rispetto al dato dell’incidenza, calcolata a ieri sera, il presidente Iss afferma che si attesta “a 32 casi su 100mila abitanti a livello nazionale; e quasi tutte le Regioni sono sotto il valore di 50 nei sette giorni precedenti. La popolazione che contrae l’infezione – prosegue il presidente – ovvero l’età mediana, rimane costante, sotto i 40 anni; e ci avviciniamo così al dato della scorsa estate. Continua anche la decrescita dell’età mediana del primo ricovero, 58 anni rispetto ai 60 della settimana precedente, così anche per le terapie intensive, dai 66 ai 65 anni. Altrettanto con i decessi, da 76 a 75 anni; con un quadro sintomatologico dei casi prevalentemente asintomatico e pauci sintomatico”, aggiunge Brusaferro. “In tutte le fasce di età c’è una decrescita, che continua ma che va confermata con nuovi dati, anche se il trend è ormai abbastanza chiaro. L’Rt è a 0,68 e quasi tutte le Regioni sono al di sotto il valore di 1, continua pertanto la decrescita delle persone ricoverate in area medica, dal 14 all’11%. Per gli scenari – ricorda Brusaferro – non c’è alcuna Regione a rischio, le proiezioni sono serene”.

“ENTRO METÀ GIUGNO BUONA PARTE DELL’ITALIA SARÀ BIANCA”

Sul fronte vaccinazioni, Brusaferro segnala che “le persone di 80 anni hanno superato la soglia alta di copertura, così anche i 70-79 anni, resta invece in crescita la copertura dei 60-69 anni e via via con le diverse fasce di età. Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono molte, anche i 50-59 anni stanno superando il 50%”. Questa analisi conduce Brusaferro a spiegare l’impatto della campagna vaccinale: “Con tutti i vaccini disponibili, è stata condotta un’analisi sugli effetti della somministrazione fino al 2 maggio, su un totale di 14 milioni di persone protette. I dati tengono conto di quanto tempo è passato tra la somministrazione della prima dose e – rivela Brusaferro – in quasi tutte le categorie c’è stato un crollo dei casi. Sui dati dei vaccinati con qualsiasi vaccino, prendendo il riferimento dell’impatto a 14 giorni dopo la prima dose, la decrescita persiste. La stessa cosa vale per l’ospedalizzazione, per l’ammissione in terapia intensiva e per la mortalità – aggiunge il presidente Iss – L’aggiornamento dell’analisi sull’impatto mostra che la vaccinazione ha una funzione altamente protettiva, senza distinzione di genere“. Alla luce di ciò, la valutazione della cabina di regia è positiva, spiega Brusaferro: “Tutte le Regioni sono in scenario 1, il rischio, sia di impatto che di probabilità è basso. Continua quindi una progressiva decrescita dell’infezione. Tutte le Regioni sono sotto i 50 casi, eccetto una, ma queste settimana si aggiungono altre Regioni in zona bianca: Abruzzo, Liguria, Umbria, Veneto. Alcune Regioni sono per la seconda settimana consecutiva in zona bianca, il trend quindi, per la seconda metà di giugno, segnala che buona parte dell’Italia a metà giugno sarà in zona bianca. Tutto questo consente un efficace tracciamento e il contenimento ovvero l’identificazione dei casi. Sappiamo però – ricorda Brusaferro – che ci sono altre varianti che circolano e che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria, questo ci impone di avere ancora grande attenzione e di procedere al tracciamento”.

Agenzia DiRE www.dire.it

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