Giustizia – Italia Viva: “Cartabia non è Bonafede, e si vede”.
“Non semplicemente una misura che riduce la durata di molti processi, ma soprattutto un atto di civiltà,in cui, finalmente, si migliora l’attuazione del principio della presunzione di non colpevolezza.
Chiunque segua con attenzione i problemi della giustizia, conosce tanti normali cittadini che, pur assolti con formula piena in primo grado, hanno comunque dovuto subire il calvario di tutti i gradi del processo. Eppure, quando il giudice di merito rileva che un “fatto non sussiste”, possiamo ben dire che sulla colpevolezza dell’accusato sussista ben più che un ragionevole dubbio. Bene quindi che il processo penale (che, come affermava Carnelutti nel 1946, “è di per sé una pena”) si chiuda lì” conclude Raffaella Rojatti (Italia Viva).