Rufa, “Solo quando non ci saranno più violenze sulle donne, l’8 marzo sarà una festa”.

Sen. Rufa

In uno scenario nazionale e globale in cui i dati legati alla violenza di genere continuano ad essere tutt’altro che incoraggianti, l’8 marzo rappresenta ormai da anni un’occasione per rivendicare i diritti delle donne. Il senatore della Lega Gianfranco Rufa (segretario e membro della commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, sulla governance dei servizi antiviolenza e sul finanziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio) da sempre in prima linea contro la violenza sulle donne, lancia in occasione della festa dell’8 marzo un chiaro messaggio. “L’8 marzo non è un giorno di festa –afferma il senatore Rufa- ma una giornata in cui ricordare le conquiste sociali, culturali e politiche delle donne, un’occasione per rafforzare la lotta contro le discriminazioni e le violenze, un momento per riflettere sui passi ancora da compiere. Il 2020 purtroppo ha chiuso con numeri preoccupanti riguardo alla violenza sulle donne, infatti il lockdown e la pandemia hanno inciso anche sui casi di femminicidio, un anno terribile per le donne. Secondo l’Onu, dallo scoppio della pandemia la violenza sulle donne è aumentata del 20 per cento. Da un lato aumenta la rabbia e la violenza degli uomini; dall’altro versante con le restrizioni in atto e la crescente insicurezza economica è aumentata la vulnerabilità delle donne. Le chiamate al numero verde 1522 (Linea di aiuto sulla violenza, multilingue e attiva 24 ore su 24 in tutta Italia) sono più che raddoppiate, un dato chiaro che emerge, termometro importante sulla gravità della situazione . Ho rivolto ufficiale richiesta alla Regione Lazio affinché si doti di un Garante regionale per la tutela delle vittime di reato quale figura importante, per fronteggiare i vari reati di violenza e femminicidio, e aspetto ancora un’azione concreta. Personalmente credo che l’8 marzo sarà una “festa” quando le donne non saranno più oggetto di violenza, di discriminazioni sul lavoro, di subordinazione nella società; quando il contributo delle donne alla storia non sarà più rimosso dalla memoria e dai libri di testo, e quando le donne potranno in tutto il mondo essere pienamente libere di realizzare le proprie aspirazioni senza condizionamenti e pregiudizio. E’ un obiettivo questo importante da raggiungere, ma si DEVE RAGGIUNGERE, ognuno deve fare la sua parte, le donne devono denunciare le violenze, la giustizia deve procedere e lo Stato deve tutelare ed aiutare queste donne”.

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