Vaccino, Novelli: “Con 500mila somministrazioni al giorno, fra 3 mesi incubo finito”.

Il genetista è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus.

ROMA – Riguardo il tema della vaccinazione contro il Covid 19 il Prof. Giuseppe Novelli, Docente di Genetica Medica all’Università di Roma Tor Vergata e all’Università del Nevada negli Stati Uniti, è intervenuto questa mattina nel corso del programma “Genetica Oggi” curato e condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus.

Attualmente ci sono 175 vaccini che potrebbero arrivare– ha detto il Prof. Novelli- di questi 70-80 sono già in sperimentazione, e 5-6 sono già attivi e a breve arriveranno altri due vaccini, il Johnson&Johnson e il Novavax, certamente ottimi se verranno approvati. Un risultato della scienza straordinario che non si è mai visto. Se un anno fa me lo avessero detto non ci avrei mai scommesso”.

LEGGI ANCHE: Astrazeneca: “Obiettivo 5 milioni di dosi di vaccino all’Italia entro marzo”

“Dobbiamo fare però più vaccini, l’obiettivo sarebbe farne 500mila al giorno. Sarei felice se raggiungessimo numeri così. Nel giro di tre mesi ci scorderemmo questo terribile periodo. Ma c’è bisogno di fare di più, di investire di più. Ma quale fabbrica era pronta a fare miliardi di dosi? Qui parliamo di una pandemia mondiale, ci vogliono miliardi di dosi di vaccini e non c’erano fabbriche capaci di produrre miliardi di dosi di vaccini. Riguardo i ritardi sulla vaccinazione spesso sento dire: ‘cambiamo una fabbrica e facciamo i vaccini’. Non è così, ci vogliono anni. Parliamo di sistemi tecnologici molto avanzati e ci vuole tempo per farli. In Europa fortunatamente abbiamo fabbriche, anche in Italia, che fanno per esempio anticorpi monoclonali. Li fanno per l’America ma potrebbero farli anche per noi, sono in contatto con loro per questo.”

LEGGI ANCHE: Vaccino, i medici di Roma: “Patentino per chi lavora con il pubblico”

I vaccini registrati e approvati sono tutti ottimi. Alcuni possono andare meglio per alcune fasce di età rispetto ad altre. E’ comunque meglio un vaccino che nessun vaccino, con Astrazeneca la curva epidemica in Inghilterra sta scendendo ed è una notizia straordinaria. Il vaccino è un allenatore del sistema immunitario, ci sono allenatori un po’ meno efficienti ma che cosa importa? L’importante è averlo, spesso il vaccino allena il nostro sistema immunitario a distruggere il virus anche in modi che non conosciamo ancora. Il virus indossa un casco e grazie al vaccino il sistema immunitario lo colpisce al cuore. Ogni giorno scopriamo varianti, ma prima di dire se una variante ha un effetto va studiato, va studiato in provetta, sulle cellule animali e poi sugli umani. Oggi sappiamo che delle tre varianti che ci preoccupano di più, l’Inglese, la Brasiliana e la Sudafricana, i vaccini coprono abbastanza bene le prime due e un po’ meno Astrazeneca sull’ultima. Ma come detto il vaccino aiuta ugualmente nel contrastare il virus quando ci veniamo a contatto.”

Agenzia DiRE    www dIre.it

(lettori 191 in totale)

Potrebbero interessarti anche...