ANAGNI: Presentazione dei risultati dello studio sul Covid-19 ad Anagni. Il Sindaco Daniele Natalia traccia la linea sulla politica ambientale.

Anagni è una città pioniera nelle ricerche sul Covid-19 e la correlazione tra malattie ed inquinamento. Questo è in sintesi quanto emerso dalla conferenza stampa tenutasi presso il Palazzo comunale alla presenza del sindaco Daniele Natalia e dei membri dell’Associazione “Medici per l’Ambiente” Antonio Necci, Teresa Petricca e Giovanni Martino nella quale sono stati presentati i risultati della ricerca sul Covid-19 effettuata dai medici dell’associazione con il sostegno del Comune di Anagni.

Il primo cittadino Daniele Natalia ha dichiarato: «Grazie alla collaborazione tra Amministrazione Comunale e “Medici per l’Ambiente” abbiamo iniziato a studiare il legame tra inquinamento atmosferico e patologie, in particolare quelle cardiovascolari e respiratorie. Abbiamo installato ben 15 centraline ANCLER sul territorio comunale in grado di monitorare i valori delle PM2,5 – le polveri sottili più pericolose – h24, ad integrazione delle PM10 monitorate dalle centraline ARPA. La sintesi dei dati raccolti ci ha fornito un quadro piuttosto chiaro della situazione. L’arrivo della pandemia Covid ha poi spinto l’Associazione “Medici per l’Ambiente” ad iniziare lo studio sui pazienti colpiti dal coronavirus ad Anagni ed i loro parenti più stretti per valutare gli effetti della malattia e scoprire l’eventuale correlazione tra la diffusione del Covid e l’inquinamento. Questo è stato il primo esperimento di questo tipo in Italia. L’Amministrazione Comunale ha da subito appoggiato il progetto in quanto abbiamo sempre ritenuto fondamentale avere a disposizione dati scientifici sul legame tra inquinamento e patologie per sviluppare una appropriata politica ambientale».

Il sindaco Natalia ha poi voluto aprire una parentesi proprio sulla politica ambientale, quella dell'”ambientalismo consapevole” come è stata definita, seguita dall’Amministrazione: «Siamo ben disposti a valutare qualsiasi proposta, studio o investimento sull’ambiente che ci venga proposto, convinti del fatto che le importanti questioni ad esso collegate possano essere affrontate in due modi: o da “nimby” e quindi vietando qualunque cosa sul proprio territorio o favorendo gli investimenti purché ci sia la garanzia di non andare ad impattare negativamente sul territorio. È stata proprio l’installazione delle centraline ANCLER a rendermi consapevole della prospettiva sbagliata con la quale ci siamo sempre approcciati al problema ambientale in quanto da una analisi dei dati si è scoperto che ad inquinare non sono tanto le industrie – che ormai hanno i mezzi per controllare e depurare le scorie delle proprie produzioni – quanto le automobili e le caldaie di vecchio tipo. Dunque non basta sparare a zero su imprenditori ed investitori per essere ambientalisti ma occorre, con dati alla mano, come abbiamo fatto noi, capire di cosa si stia parlando. Ecco la bontà del progetto, sta proprio nel fornire strumenti ai decisori politici per ben amministrare e dare un valido indirizzo politico al territorio».

 

 

Nei documenti PDF allegati è possibile consultare i risultati degli studi condotti da “Medici per l’Ambiente”.

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