Il sindacato degli infermieri pubblica la seguente nota, che getta di nuovo un’ombra di dubbio ed incertezza sulla concreta validità del vaccino Pfizer.

di Antonella Necci

Un consenso che esoneri Pfizer da ogni responsabilità futura, è quello che è stato chiesto di firmare agli infermieri, dipendenti di una Casa di Cura di Abano (Padova).

Tre gli infermieri che, convocati dalla direzione aziendale per la somministrazione aziendale, per la somministrazione del vaccino, hanno preferito per adesso non vaccinarsi e rivolgersi ad un avvocato, alla quale attenzione è stato sottoposto il documento di consenso al vaccino.

«Abbiamo esaminato attentamente il modulo di consenso elaborato da Pfizer-Biontech – spiega su il Gazzettino.it, l’avvocato Destro, che sta seguendo la vicenda assieme alla collega Serena Pomaro – ricavandone che si tratta di un’esenzione da responsabilità, estesa non solo all’azienda produttrice del vaccino ma anche al personale sanitario incaricato della somministrazione – continua – vi sono almeno quattro frasi che lasciano quantomeno perplessi: «Il vaccino potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono…(pag. 9), «Il vaccino può causare reazioni avverse…(segue l’elenco a pag. 10), «L’elenco di reazioni avverse sovraesposto non è esaustivo di tutti i possibili effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi durante l’assunzione del vaccino Pfizer (pag. 11), «Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza (pag. 11)».

Secondo quanto riferisce l’avvocato, non risulta al momento che altre aziende concorrenti di Pfizer abbiano preteso la firma di un documento analogo. Sempre secondo quanto riportato su il Gazzettino. it, Il legale ha quindi suggerito ai tre infermieri di inviare una lettera raccomandata alla direzione della Casa di Cura confermando la disponibilità all’immediata vaccinazione ma senza sottoscrivere in via preventiva alcun documento.

Tale atto getta ombre sull’acceleratore spinto dal connubio Pfizer-Biontech per la supremazia economica su altre case farmaceutiche (AstraZeneca in primis), le quali sono ancora in attesa dell’accettazione da parte dell’organo internazionale che supervisiona i farmaci da immettere sul mercato mondiale.

Certo risulta strana la richiesta di una autodichiarazione che esime i due colossi farmaceutici mondiali da eventuali responsabilità collaterali dovute alla somministrazione.

Resta da chiarire se quanto richiesto sia avvenuto solo nella RSA in questione, o anche in altri siti ospedalieri. Per il momento crediamo sulla parola quanto è stato diffuso dal sindacato degli infermieri di Abano e seguiamo con attenzione gli ulteriori sviluppi del caso.

Magari tifando proprio per il vaccino” nostrano” di AstraZeneca, frutto di collaborazione tra Gran Bretagna ed Italia.

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