Il mito di Ippolita e 48 masterclass per la scuola di Philosophia.

Cara/o Immaginalista,

come ogni martedì, ti raccontiamo un mito,
per addentrarci sempre di più nel mondo simbolico e immaginale.
DAL SÉ AL COSMO 
WEBINAR ESCLUSIVO organizzato da LoveFestival
Sabato 30 gennaio 2021
IKIGAI – Ciò per cui vale la pena vivere
Come scoprire ciò che devi fare e farlo con decisione

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alla scuola di Philosophia,
la Scuola di Progressione e Regressione Immaginale

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potrai seguire Selene mentre sei in macchina, sui mezzi pubblici
o nel bosco a passeggiare.

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Selene ti aspetta domani alle 7:00 in punto per un nuovo risveglio Immaginale.
Inizia al meglio la tua giornata!

Ti ricordiamo che nel mese di dicembre
le dirette verranno trasmesse tutti i giorni alle 7.00!

Staff di SCW
Il mito di Ippolita

Ippolita, regina delle Amazzoni,
« in mezzo alle stragi esulta, scoperta un seno a combattere, e ora sparge dardi, ora impugna valida scure con la destra implacabile. Tintinna alle spalle l’aureo arco e l’armi di Diana ».

È la più celebre  tra le regine delle Amazzoni, temuta e ammirata al tempo stesso, Ippolita aveva ereditato dal padre Ares il coraggio e la ferocia in combattimento: ma nel suo animo di guerriera trovava spazio anche la generosità, come dimostrò accettando di donare la sua preziosa cintura a Eracle, l’eroe da cui sarebbe poi stata uccisa. Le Amazzoni erano una stirpe di donne-guerriere che vivevano nelle inospitali regioni a nord della Grecia: sulle pendici del Caucaso secondo alcuni, in Tracia o nelle pianure della Scizia meridionale  secondo altri. La loro era una società interamente al femminile: gli uomini non erano ammessi, se non come schiavi per i lavori più umili. La stessa attività riproduttiva avveniva solo in un periodo molto limitato dell’anno, quando le Amazzoni, per perpetuare la loro specie, si recavano presso un popolo vicino, e si accoppiavano con loro. Della propria prole, le Amazzoni si occupavano solo se si trattava di femmine; i maschi venivano restituiti ai padri. Il regno delle Amazzoni era governato da una o, secondo altri, due regine. Le uniche divinità di cui era consentito il culto erano Ares e Artemide, rispettivamente dei della guerra e della caccia.
E caccia e guerra erano anche le uniche attività di cui amassero occuparsi le Amazzoni, che sin dalla prima infanzia si sottoponevano a severissimi addestramenti per eccellere in entrambe le discipline. Addirittura, secondo lo storico greco Diodoro Siculo (I sec. a.C.), nella società amazzone vigeva la consuetudine di amputare il seno destro delle adolescenti, affinché fossero in grado di maneggiare l’arco con maggiore disinvoltura. La regina Ippolita aveva ricevuto in dote dal padre Ares una preziosa cintura che, donandogliela, aveva voluto rimarcare la sua predilezione per lei e il potere che le attribuiva sulle altre Amazzoni. Ma la fama della cintura  si diffuse in tutta la Grecia, e a Micene Admeta, figlia del pavido Euristeo, si incaponì affinché il padre glielo procurasse. Così Euristeo convocò Eracle, che in quel periodo si trovava al suo servizio per purificarsi dell’omicidio della moglie Megara, e gli ordinò di portargli la cintura.
Fu questa la nona fatica di Eracle, che raccolse attorno a sé un manipolo di eroi (tra cui Teseo) e con loro si recò in Tracia. Qui Ippolita lo accolse benevolmente, dicendosi disposta a cedergli la cintura; ma Era, sotto mentite spoglie, suscitò una disputa tra Greci e Amazzoni: nella zuffa che ne seguì Eracle, sentendosi ingannato, uccise Ippolita.
Altre fonti sostenevano invece che l’ostilità delle Amazzoni verso Eracle si fosse manifestata sin dall’arrivo in Tracia dell’eroe. Di qui una lotta senza quartiere contro i Greci i quali, per difendersi, catturarono Melanippe, sorella di Ippolita. Allora la regina, pur di riavere Melanippe, si disse disposta a scambiarla con la propria cintura; ma un malinteso al momento dello scambio fece esplodere le ostilità e provocò l’uccisione di Ippolita da parte di Eracle.
PHILOSOPHIA
Scuola di Progressione e Regressione Immaginale
Accendi le luci dello story-telling e illumina il Natale con Philosophia!
In promozione fino al 31 dicembre 2020

Iscrivendoti entro il 31 dicembre usufruisci di una promozione, che non solo ti fa risparmiare, ma ti regala 48 Masterclass settimanali, per confrontarti, condividere e approfondire assieme a Selene dal 22 gennaio al 17 dicembre 2021.“…Ogni cosa, a ognuno, accade precisamente, precisamente ora”, “Secoli e secoli, e solo nel presente accadono i fatti; innumerevoli uomini nell’aria, sulla terra e sul mare,
e tutto ciò che realmente accade, accade a me …”
 Jorge Luis Borges.

Ciascuno di noi vive mettendo sulla scena della vita un mito,
e ciascuno di noi si riscatta, si risolve, si libera
quando vede il mito che sta mettendo sulla scena della vita vivendo
e ne diventa il co-creatore.
La progressione e la regressione immaginale ti consentono di
esplorare le immagini che il tuo istinto proietta:
vite passate, vite future, avi, sogni, ricordi d’infanzia, emozioni, missioni, idee, forze.

Se vuoi essere all’altezza di un’esperienza come quella del viaggio immaginale, preparati a ricevere amore dalle immagini della tua anima, che sono dèi, che sono daimon,
preparati a danzare con i tuoi archetipi,
a suonare i loro passi, a narrare le loro gesta.
Allora sì che comprenderai l’universalità e la poesia della tua storia,
e sarai libero di amare gli eventi,
perché finalmente sarai diventato lo story-teller della tua anima.

Iscriviti
DAL SÉ AL COSMO
WEBINAR ORGANIZZATO DA LOVE FESTIVAL
ORE 15,30-17 

IKIGAI – Ciò per cui vale la pena vivere

Come scoprire ciò che devi fare e farlo con decisione

Ikigai è la manifestazione, la realizzazione di ciò che sei. È da sempre con te, è un daimon che ti accompagna sin dal momento del tuo concepimento, è la tua ragione di vita. Ikigai viene reso con l’espressione “ciò che ti rende felice di alzarti dal letto al mattino”, ed è formato dall’unione di due parole: iki, che significa “vita” e gai, “ciò che vale la pena”.Tutte le possibilità della tua esistenza sono già in te, devi solo scoprirle; il divenire non accade nel tempo, è la scoperta di ciò che siamo. Essere è una questione di sapere chi siamo, di conoscenza di sé, una conoscenza del cuore. Diveniamo ciò che siamo nella misura in cui amiamo ciò che siamo. La vita è un simbolo, una metafora. La necessità di raggiungere elevati risultati in qualsiasi campo è relazionata alla forza con cui amiamo noi stessi e la vita.

L’ikigai, vale a dire “ciò per cui svegliarsi al mattino”, deve essere un motto che illumina di gioia le tue giornate e ti permette di andare a dormire sereno alla sera, di godere di giornate proficue e di sonno profondo: questo è il tuo ikigai.

Ciascuno di noi è in missione in questo mondo, ognuno ha un compito. Questo compito comporta sempre di lasciare un segno, un ricordo d’amore del proprio passaggio e manifestare bellezza, che, in natura, è l’espressione dell’amore che unisce fra loro tutte le cose.

Nel seminario affronteremo:

– l’esperienza del rituale per scoprire il proprio Ikigai, la meditazione per lo stato di flusso, l’esperienza ottimale e come ribellarsi al mondo e affermare la propria natura.

Ciò che vogliamo raggiungere è la pienezza dell’essere.

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OVUNQUE TU SIA


Il Grande insegnamento attraverso l’udito.
Anche se ascolterai queste parole una sola volta e anche se non le comprenderai, non potrai evitare a esse di dimorare in te come semi e di dare i loro frutti nel momento del bisogno.

Siete in tantissimi a seguirci sul canale Spotify e noi per ripagarvi del vostro affetto e della vostra fiducia stiamo lavorando per offrirvi sempre più contenuti audio.
Sarà sempre più entusiasmante ascoltare Selene su Spotify, senza perdervi nessuna diretta, nessuna lingua del drago, ma anzi avendo la possibilità di scoprire qualcosa che vi era sfuggito.
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