Roma: Palmieri, perché non vengono fermate le ladruncole nella Metro?
I romani continuano a pagare un servizio di vigilanza inefficace, costituito
da guardie giurate e da migliaia di telecamere posizionate ovunque
«Desta stupore il fatto che non si riesca a risolvere il problema della sicurezza dei passeggeri all’interno della Metropolitana. Tutti gli utenti, romani, turisti, stranieri, hanno assistito almeno una volta, o sono rimasti vittime, di furti e scippi soprattutto da parte di giovani nomadi, spesso minorenni, che si aggirano indisturbate per la tube e agiscono sempre negli stessi punti, quelli maggiormente affollati e dove esistono strettoie, sorta di forche caudine, ad esempio a Barberini».
Lo ha dichiarato Antonello Palmieri, presidente dell’associazione ROMANUOVA.
«La situazione di insicurezza danneggia la nostra immagine turistica, come se già non bastasse il degrado in cui è caduta la città. Ora, fra l’altro, con i social tutti i fattacci di cronaca vengono diramati in tempo reale nel mondo. E Roma è tristemente famosa anche per gli agguati nella Metro. Da utente assisto allibito a delle scene surreali: proprio ieri delle piccole nomadi – facce note per chi usa i mezzi pubblici – salendo sul convoglio in direzione Battistini, ad alta voce si scambiavano informazioni sui luoghi da “attaccare” con altre “colleghe” che si trovavano sull’opposta banchina. I passeggeri erano ammutoliti da tanta sfrontatezza», ha sottolineato Palmieri.
«Il particolare paradossale è che la metropolitana di Roma è forse il luogo più controllato della città a livello di telecamere. Sono letteralmente ovunque, anche all’interno dei convogli. Esiste, inoltre, e lo paghiamo noi cittadini, un servizio di vigilanza. Eppure accade quello che centinaia di migliaia di persone vedono ogni giorno. Come mai?», ha concluso Palmieri.
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